La nostra storia
La nostra storia
As.Va.L.T., acronimo di “Associazione Valdinievole per la Lotta contro i Tumori” si è costituita il 21 dicembre 1987 per volontà di alcuni soci fondatori che sentivano l’urgente necessità di combattere contro questo male, con dedizione e solidarietà tipica del volontariato, andando oltre a quanto poteva fare il Servizio Sanitario Pubblico tramite la locale USL.
As.Va.L.T. propose progetti ed iniziative agendo da subito per integrare e spingere verso realizzazioni che, ancorchè fossero in lista di attesa fra i progetti della USL, si potessero realizzare con la tempestività e l’urgenza che questo male richiede per essere combattuto adeguatamente, per salvare quindi vite umane, per lenire, le sofferenze ed evitare il pendolarismo di coloro che avrebbero dovuto scegliere altrove i centri più attrezzati alla cura del male. Tutto questo nella certezza consapevole che nella nostra Valdinievole l’Ospedale di Pescia esprimeva livelli alti di professionalità ad ogni livello.
In parallelo l’Associazione presentava fra i cittadini campagne di informazione attraverso iniziative pubbliche aggreganti per i cittadini con lo scopo di diffondere fra la gente un messaggio chiaro, che sostituisse nelle coscienze dei cittadini la scelta del non sapere con la determinazione del conoscere e prevenire, presupposto fondamentale per fare della prevenzione il primo atto concreto per la lotta contro i tumori.
Fra i soci fondatori ricordiamo il nostro primo Presidente ,il Prof. Paolo Saba, Primario di Medicina dell’Ospedale di Pescia, che ci indicò la strada da seguire contribuendo a dare credito e visibilità alla nostra associazione nella Azienda Sanitaria, nelle Istituzioni e fra la gente e nei medici di famiglia.
A lui seguì, dopo pochi anni, il Prof. Umberto Romagnoli, Primario di Radiologia dell’Ospedale di Pescia. Il nostro storico Presidente ed attuale nostro Presidente Onorario, tanto amato dalla gente e da tutti noi, che per moltissimi anni ci ha guidat overso grandi risultati.
In quel periodo sono state tante e importanti le realizzazioni. Non soltanto la TAC e la RISONANZA MAGNETICA – strumenti indispensabili donati all’Ospedale di Pescia, ma lo sviluppo dell’informazione e della cultura delle possibilità di lotta, prevenzione e cura dei tumori fra la gente.
Queste due direttrici ci accompagnano e caratterizzano la nostra azione: da una parte il sostegno al nostro Presidio Ospedaliero e dall’altra l’attenzione ed aiuto attraverso la prevenzione, alla difesa preventiva e comunque aiuto nelle difficoltà del male. …
Certamente contro il male ci si batte meglio e con possibili margini di successo se, come è avvenuto, si dispone di un corpo di volontari che si muove senza interesse e solo per aiutare il prossimo, con una struttura ospedaliera che ha mezzi e professionalità di livello come è e tale deve rimanere, con la sensibilità dei cittadini come dimostrata fino ad oggi dai risultati che abbiamo conseguito, con l’Azienda Sanitaria o la stessa Società della Salute che si fanno carico, per le loro competenze, di mantenere il livello alto delle professionalità di ogni addetto, con i Medici di Famiglia che collaborano, con le Amministrazioni Comunali ed i loro Sindaci che ci aiutano per ogni necessità nella consapevolezza dei risultati raggiunti a favore dei loro cittadini amministrati, con la società Terme di Montecatini pronta ad agevolare la realizzazione della CASA DELLA PREVENZIONE.
La CASA DELLA PREVENZIONE ovvero l’ultimo ‘fiore all’occhiello” finanziata dalla nostra associazione per dare alla prevenzione oncologica strumenti di ultima generazione e precisione in una collocazione adeguata, immersa nel verde, diversa, come impatto dalle strutture ospedaliere e quindi più accattivante e tale da poter essere usata anche per altre forme di prevenzione come educazione sanitaria e stili di vita.
Asvalt raccontata dalla sua ideatrice, Felicia Pieri Brunatto
Sono passati tanti anni da quando pensasti di fondare Asvalt, nel tirare le somme dei tanti traguardi raggiunte, che resoconto puoi fare?
Sono molto contenta perché tutto ciò mi ha dato tanto, pur avendo avuto all’inizio problemi di ogni genere da superare e risolvere.
Primo su tutti far cambiare mentalità alla gente circa l’importanza che ha la prevenzione per sconfiggere il tumore. In tutto ciò non mi sono certamente sentita sola, perché ho avuto accanto a me molte persone capaci e volenterose, che si sono impegnate senza nessun torna conto economico al riguardo. Io sono stata solamente da traino per tutti loro.
Oggi, poi, sapere che siamo stati i primi a partire in Toscana con i programmi di screening mi riempie di orgoglio, così come il fatto di non aver mai ricevuto alcuna critica dal mondo sanitario e dalla politica, ma solamente espressioni di gratitudine per ciò che siamo riusciti a realizzare.
Asvalt raccontata dalla sua ideatrice, Felicia Pieri Brunatto
Sono passati tanti anni da quando pensasti di fondare Asvalt, nel tirare le somme dei tanti traguardi raggiunte, che resoconto puoi fare?
Sono molto contenta perché tutto ciò mi ha dato tanto, pur avendo avuto all’inizio problemi di ogni genere da superare e risolvere.
Primo su tutti far cambiare mentalità alla gente circa l’importanza che ha la prevenzione per sconfiggere il tumore. In tutto ciò non mi sono certamente sentita sola, perché ho avuto accanto a me molte persone capaci e volenterose, che si sono impegnate senza nessun torna conto economico al riguardo. Io sono stata solamente da traino per tutti loro.
Oggi, poi, sapere che siamo stati i primi a partire in Toscana con i programmi di screening mi riempie di orgoglio, così come il fatto di non aver mai ricevuto alcuna critica dal mondo sanitario e dalla politica, ma solamente espressioni di gratitudine per ciò che siamo riusciti a realizzare.
Sono passati tanti anni da quando pensasti di fondare Asvalt, nel tirare le somme dei tanti traguardi raggiunte, che resoconto puoi fare?
Sono molto contenta perché tutto ciò mi ha dato tanto, pur avendo avuto all’inizio problemi di ogni genere da superare e risolvere. Primo su tutti far cambiare mentalità alla gente circa l’importanza che ha la prevenzione per sconfiggere il tumore. In tutto ciò non mi sono certamente sentita sola, perché ho avuto accanto a me molte persone capaci e volenterose, che si sono impegnate senza nessun torna conto economico al riguardo. Io sono stata solamente da traino per tutti loro. Oggi, poi, sapere che siamo stati i primi a partire in Toscana con i programmi di screening mi riempie di orgoglio, così come il fatto di non aver mai ricevuto alcuna critica dal mondo sanitario e dalla politica, ma solamente espressioni di gratitudine per ciò che siamo riusciti a realizzare.
Il mondo della prevenzione contro i tumori da quell’epoca del lontano 1987 ad oggi è cambiato molto, in cosa nel particolare?
Quando all’inizio parlavamo di screening i più ti guardavano come se tu avessi avuto due teste, poi però man mano qualcosa è cambiato e le istituzioni, la sanità e la società più in generale, hanno cominciato a crederci, in primis i medici come il Professor Saba (Primario di Radiologia all’epoca nell’ospedale di Pescia) e poi il suo successore Professor Romagnoli.
Oggi però sogno la realizzazione di un Hospice per gestire il fine vita delle persone che non hanno possibilità di guarigione, più accogliente, più famigliare, con un bel giardino, dove l’ammalato possa vivere gli ultimi momenti della propria vita, in un ambiento il più famigliare possibile. Dovranno poter tenere nella propria stanza gli oggetti a cui sono affezionati e poter camminare in giardino pieno di fiori e belle piante, passeggiando in compagnia dei propri cari, con la possibilità di avere nei propri occhi queste ultime immagini, le più serene possibili e non nella solitudine come spesso purtroppo accade.
Umanamente cosa ti ha lasciato vivere in maniera così attiva il mondo del volontariato?
È un insieme di sentimenti. La provvidenza è stata così buona con me ed io dovevo rendere qualcosa di tutto ciò ed averlo fatto per il bene degli altri mi ha reso e mi rende felice. Quando si può fare del bene, non farlo non rientra nel mio modo di pensare.
Felicia Pieri Brunatto